giovedì 7 novembre 2013

Rosso come...

Parlando dei colori autunnali con i nostri bambini, sarebbe bello soffermarsi su ciascuno di essi, cercando di cogliere ed apprezzare la loro presenza nella nostra vita quotidiana. Questo ci porterebbe ad osservare ciò che ci circonda, a guardare con occhi diversi i colori che riempiono le nostre scuole, le nostre case e i nostri vestiti...
Potremmo proporre una serie di giochi divertenti in modo da non cadere nelle solite schede "colora la mela di rosso", oppure "cerchia solo le cose di colore giallo", fini a se stesse.
Ricordiamoci che i bambini, prima di concettualizzare i propri apprendimenti, devono compierli in modo significativo!!
 
E se un giorno ci presentassimo in classe con un sacco rosso? E magari ci trovassimo appeso un cartellino (vedi foto) con scritto "Rosso come..."?
Potremmo chiedere ai nostri bimbi di sedersi intorno al sacco e provare ad immaginarne il contenuto. Potremmo provare a pensare a tutte le cose rosse che ci vengono in mente.
 
 
E se poi aprissimo il sacco rosso e ne uscissero tantissimi oggetti rossi?
Oggetti grandi, oggetti piccoli, oggetti fragili, oggetti resistenti, in plastica, in legno, commestibili, grossi, sottili, comuni o insoliti e misteriosi... Cosa accadrebbe?
Potremmo farli estrarre uno ad uno dai bambini, e cercare di indovinare cosa sono, a cosa servono, chi li usa, dove si trovano di solito...
 
E se poi ci chiedessimo quante cose rosse ci sono nella nostra scuola?
Allora potremmo partire all'avventura, prendendo parte ad un'entusiasmante caccia al tesoro...dove il tesoro sarebbe qualcosa che fa parte della nostra vita di tutti i giorni.
Questo sì che sarebbe emblematico: considerare un "tesoro" qualcosa che in genere diamo per scontato, qualcosa che solitamente passa inosservato...ma che in realtà ci serve, ci fa vivere meglio, o semplicemente ci dona serenità e benessere.


A questo punto, allora, potrebbe avere senso proporre al bambino una scheda in cui colorare diversi elementi con pastelli, tempera o pennarelli rossi, o, ancora meglio, una in cui pensarli e disegnarli autonomamente...perché si tratterebbe di qualcosa che ormai gli appartiene, cioè di conoscenze acquisite che sono prima passate attraverso quei filtri che gli permettono di conoscere il mondo...e magari anche di apprezzarlo, se ha avuto accanto qualcuno che gliene ha dato la possibilità.
 
 
 

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